giovedì 8 dicembre 2016

La vita segreta delle città



Suketu Mehta  La vita segreta delle città  Einaudi  2016  pp.85



I libri sulle città di solito sono o troppo tecnici o impressionistici, cioè cialtroni. Questo, al contrario, è un breve saggio senza numeri, ma con molte riflessioni acute e documentate dall’esperienza diretta dell’autore. Parte dal ribaltamento del rapporto tra popolazione rurale e popolazione urbana, che da quest’anno risulta più numerosa grazie soprattutto agli spostamenti che avvengono in Asia, Africa e Sudamerica. Mehta, descrivendoci i movimenti attuali, ci ricorda il nostro passato: migranti, esuli dalla campagna verso la città, dapprima inurbati nei centri storici in condizioni abitative pessime,  poi espulsi  e mandati a  riempire casermoni (…in qualche angolo del pianeta…dev’esserci un architetto pazzo che disegna tutte le case popolari del mondo.) Si muove tra New York, Rio de Janeiro e Mumbai, descrivendoci le pieghe più nascoste di queste città, quelle che non si misurano e non si censiscono. Si batte contro la gentrificazione, ovvero l’intrusione di classi medie o medio alte in quartieri una volta popolari, per “riqualificarli”, espropriandoli così della loro vivacità sociale. Ne ha per molti, ad esempio per gli urbanisti “… i loro sogni possono diventare i nostri incubi.” Come dargli torto. E come non seguire e ritrasmettere una sua indicazione, dalla sintesi perfetta: …quando visito una città in giro per il mondo vado in cerca del caos.

Io stessa sono un’urbanista, abituata ad assimilare le città attraverso il costruito e la sua rappresentazione, la mappa: infrastrutture e disegno urbano invece di flussi di persone.

C’è di che riflettere.


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